Paure e miti; Questo è il luogo del sentito dire, il regno del “si dice che“, dove si entra nella speranza di vedere meglio ma spesso con occhi bendati.
Nella Casa della Paura ci si muove a tentoni, sbattendo qua e là nel buio dell’ignoranza, in un silenzio dove dall’aldilà dei Luoghi Comuni risuonano le dicerie più spaventose.
PAURE E MITI
L’OMO-LESBO-BI-TRANS-A-FOBIA È CONTAGIOSA
“I gay sono tutti predatori” si ode da lontano. “Ehi tu, cammina con le spalle al muro se non vuoi prenderlo in culo” come se il sesso anale, non fosse un piacere ma una terribile tortura o sciagura! “Non toccare nulla – tuonano le voci – l’omosessualità è contagiosa!”. “Non prendere sul serio i tuoi desideri: la tua è solo una fase, una curiosità, una moda”.
Sembrano sapere di cosa parlano i fantasmi custodi della Casa della Paura. Ma questo blog nasce per non lasciarci più ingannare. L’omosessualità NON si trasmette (nemmeno per contatto), l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia invece sì.
ASCOLTIAMO NOI STESSə, NON GLI ZOMBIE IN SENATO
“Che spreco che tu sia gay o lesbica” ti sussurreranno all’orecchio. Ma se invece l’unico spreco (di tempo) fosse chiedersi se gay, lesbiche, bisex, pansessuali, trans*, asessuali si diventa?
Nella stanza degli scheletri troverai maschere, mantelli e costumi fantastici. “Se li indosserai finirai nel girone degli invertiti!!” urleranno gli spettri della Casa. Non ascoltarli: l’espressione di genere non ha niente a che fare con l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Non cadere nella trappola dei piani correttivi che i vecchi padroni della Casa della Paura hanno in serbo per te. L’unica via possibile per uscire da qui è guarire dai pregiudizi.
LIBERARSI È SUPERARE ANCHE I PREGIUDIZI INTERIORIZZATI; PAURE E MITI
Per chi non ci conosce, in quanto gay saremmo tutti promiscui; in quanto bisessuali e pansessuali saremmo confusə o sempre disponibili; saremmo lesbiche perché non abbiamo incontrato l’uomo giusto, e quando siamo in coppia sarebbe accettabile sentirsi domandare “Chi fa la femmina? Chi fa il maschio?”.
La sfida diventa non solo uscire incolumi da questi labirinti infestati di giudizi, ma evitare che attecchiscano nel nostro inconscio. Lavorare su se stessə e sull’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia interiorizzata non soltanto permette una vita affettiva e sessuale piena e soddisfacente, ma permette di rispedire il pregiudizio al mittente con ancora più forza e convinzione.
IL PATRIARCATO NON SERVE A NESSUNO
I custodi della Casa della Paura sono convinti ad esempio che agli uomini che fanno sesso con uomini, piaccia solo il sesso anale insertivo. Del resto lo hanno letto nella planimetria patriarcale della casa: “Essere attivi è più virile.” Di fronte a questa pochezza di vedute, o a chi pensa che sesso orale e masturbazione reciproca possano trasformarci in “femminucce”, non serve scoraggiarsi ne dedicare troppo energie.
Questa casa sessista fa paura perché è già un rudere in rovina. Inutile restaurarla, meglio uscirne e costruire nuove residenze a nostra misura, luoghi in cui tuttə possiamo piangere, mostrarci fragili o forti quanto e quando vogliamo, dove possiamo coabitare il transfemminismo e dove nessuno sguardo pornografico possa pontificare sulla nostra sessualità.
BENESSERE È DISOBBEDIRE ALLE ASPETTATIVE
Ti urleranno “non esistono donne con il pene e uomini con la vagina!” ma tu potrai ridergli in faccia, perché già hai scoperto quanto l’umanità sia più varia di come la raccontano. Disobbedirai alla norma della performance e scoprirai che non c’è niente di più bello che usare i propri genitali e quelli altrui, in modo non convenzionale, rincorrendo solo e soltanto i propri desideri.
Uscire vittoriosə da qui è capire che non è obbligatorio usare i genitali nel sesso, come non è obbligatorio farlo il sesso. Le terrificanti celle destinate a frigide e impotenti abbiamo scoperto come aprirle: la chiave della liberazione è rifiutarsi di pensarsi malatə o sbagliatə, ma semplicemente ascoltare il proprio benessere e sentirsi OK.
TUTTI I CORPI SONO VALIDI E FAVOLOSI
“Hai mai visto uno scherzo della natura?” ti diranno indicandoti. Ma se hai un biglietto Healthy Peers in tasca già sai che tutti i corpi sono validi e favolosi. Mostruosi sono i pensieri di chi punta il dito, non i nostri fieri corpi intersex, i nostri corpi con disabilità, i nostri corpi non conformi.
Nel cimitero infestato dallo stigma alcune targhe ti ripeteranno che se reclami libertà sessuale ti aspetta la morte. Ma se sei qui stai già brillando di consapevolezza, ed è quella l’arma più potente contro ignoranza e sierofobia. Questa casa non è la tua, ma se attraversarla ti ricorda quanta strada hai fatto, potrai sempre tornarci per farti una grassa risata.