Tra i programmi di aiuti umanitari e assistenza allo sviluppo finanziati dal Governo degli USA e bloccati dall’amministrazione Trump, c’è anche PEPFAR, il piano di emergenza presidenziale per la risposta a HIV/AIDS.

PEPFAR A RISCHIO!
Come gli altri, PEPFAR è stato bloccato per 90 giorni, in attesa che ne venga valutata la coerenza con gli interessi e con i valori americani.
PEPFAR è un programma molto importante, che, dalla sua fondazione nel 2003, ha impiegato 100 miliardi di dollari, sostenendo progetti di prevenzione, cura e assistenza in 55 paesi, principalmente africani.

ESCLUS3 DALLA PREVENZIONE
Con un documento del 6 febbraio 2025, il Dipartimento di Stato ha comunicato che anche durante i 90 giorni di blocco, una deroga consentirà di mantenere i servizi di testing e di distribuzione farmaci alle persone HIV positive nei paesi esteri. In questa deroga, rientra anche la distribuzione di PrEP (Profilassi Pre Esposizione) ma SOLO alle donne incinte e a quelle che allattano al seno.
Nel documento, firmato dal Segretario di Stato, Marco Rubio, viene esplicitamente dichiarato che la PrEP finanziata da PEPFAR non può essere offerta alle popolazioni ad alto rischio di contrarre HIV, nemmeno a coloro che già ne facevano uso. Una presa di posizione ideologica: tra le popolazioni chiave ci sono gli uomini che fanno sesso con uomini e le persone transgender che saranno automaticamente escluse da un importante strumento di prevenzione.


L’IDEOLOGIA COLPISCE OVUNQUE
Proprio in questi giorni, sempre negli USA, la Corte Suprema deve decidere se le compagnie assicurative debbano continuare a mantenere la copertura gratuita della PrEP. La causa al Governo federale è stata intentata da due aziende a direzione cristiana e da alcuni abitanti del Texas che ritengono che fornire la copertura per la PrEP li rende complici nel facilitare comportamenti omosessuali, uso di droghe e sesso fuori dal matrimonio.
Gli USA sono lontani, ma fino a un certo punto: l’ideologia secondo cui gli strumenti di prevenzione facilitino comportamenti “immorali” esiste dai primi casi di HIV degli anni 80, quando l’unico strumento era il profilattico.

Una visione cieca e pericolosa, moralmente inaccettabile e anche sbagliata in termini economici, in quanto gli studi costo-beneficio dimostrano che le cure a vita per una nuova diagnosi di HIV superano di gran lunga il costo della rimborsabilità della PrEP.


Per approfondire:
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9844874/