A scuola e sul lavoro più alta la probabilità per le persone LGBTQIA+
Quanto incidono orientamento sessuale e identità di genere sulle probabilità di finire in burnout? SPOILER: parecchio. Sempre più studi e ricerche lo confermano.

Ricerche effettuate in paesi diversi del mondo mettono a fuoco risultati simili: la salute mentale delle persone etero e cisgender a scuola e sul lavoro statisticamente è colpita meno negativamente rispetto a quella delle persone LGBTQIA+.
E quando allo stress di minoranza, legato a genere e orientamento, si intersecano condizioni croniche, disabilità, o si guarda alla salute mentale delle persone LGBTQIA+ razzializzate, le probabilità di fare esperienza di burnout aumentano esponenzialmente.

Dalle indagini degli ultimi anni emerge anche quanto venga associato a una salute mentale negativa il solo vivere pubblicamente e apertamente il proprio orientamento e genere, o raccontare un eventuale percorso di transizione di genere sul posto di lavoro o a scuola.

Alcuni studi dell’AAMC (Associazione Americana dei College Medici) sottolineano come interventi volti alla prevenzione dello specifico burnout delle persone LGBTQIA+ non solo avrebbero effetti sulla qualità di vita di student3 e professionist3, o sulla loro capacità di studio o concentrazione, ma creerebbero virtuosamente servizi più inclusivi, più attenti e intersezionali.
“Capire come l’attuale ambiente di formazione medica influisca sull3 student3 di medicina LGBTQIA+ è fondamentale per migliorare la loro esperienza di formazione, costruire una forza lavoro medica più felice e fornire un’assistenza ottimale a tutt3 l3 pazient3, sopratutto a quelle che si identificano come LGBTQIA+.”*
*Cit. Dott.ssa Elizabeth A. Samuels leader dello studio “Association Between Sexual Orientation, Mistreatment, and Burnout Among US Medical Students” per la Warren Alpert Medical School of Brown University in Providence
Sul piano personale per prevenire un crollo imparare a riconoscere quando le nostre energie si stanno esaurendo può fare la differenza, così come il ricordarci di non ridurre il burnout ad una propria responsabilità: il burnout è il risultato di qualcosa che ci è stato attribuito dall’esterno, quindi è più che valido chiedere aiuto, rivolgersi a professionisti, alla propria comunità e alle associazioni.
Richiedere aiuto è valido sotto tutti i punti di vista.
Il burnout resta un fenomeno generalmente sottovalutato, e soprattutto quando si somma ad altri stress di minoranza, abbiamo bisogno di interventi specifici e mirati, sia negli ambienti di lavoro che nelle scuole.
Link per approfondire:
>> Mental Health among lgbtqia+ staff in higher education
>> Association Between Sexual Orientation, Mistreatment, and Burnout Among US Medical Students
>> Burnout is more frequent among lesbian, gay, and bisexual med students