A tu peer tu con Samuele

Samuele Bencini (pronomi maschili), 48 anni, è un tecnico informatico, si occupa principalmente di cybersicurezza ed è responsabile Salute di Arcigay Prato-Pistoia “l’Asterisco”. Samuele è anche una persona che vive con HIV; non ha problemi a fare coming out, ma -ci tiene a sottolinearlo- non è per questo che si occupa di salute e non ritiene che l’essere positivo all’HIV sia una condizione che lo definisca più di altre sue caratteristiche.


Samuele, sappiamo che ti occupi di fare incontri di informazione nelle scuole.

Faccio interventi nelle scuole insieme ad altr3 operator3 dell’area salute e scuola dell’associazione, per parlare di educazione all’affettività, contrasto al bullismo e salute sessuale: parliamo di IST (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) e di prevenzione, quindi di PrEP e di U=U.

Ma non ci limitiamo a quello: lavoriamo tanto sul consenso, che spesso è un argomento sconosciuto per l3 adolescenti. 


Come si svolge un incontro nelle scuole?

Incontriamo le quarte e le quinte di Istituti Superiori e, in genere, organizziamo almeno un paio di appuntamenti, per affrontare le tematiche in maniera esaustiva. 

Evitiamo la lezione frontale, che è poco stimolante, ma utilizziamo varie metodologie: facciamo dei giochi, apriamo discussioni e impieghiamo anche degli ausili multimediali. Lo scopo è sempre quello di passare le informazioni, ma anche di stimolare una riflessione e un dibattito. In particolare, al termine degli incontri facciamo sempre vedere i video dal sito “La misura della..”, sulla PrEP e da “Impossibile sbagliare” su U=U.


E quali sono i  feedback?

Molt3 ragazz3 sono ricettiv3; con altr3, invece, è più difficile perché sono imbevut3 di pregiudizi. La cosa importante è che agli incontri è spesso presente una delegazione di genitori, proprio per scardinare la narrazione secondo cui andiamo a promuovere la fantomatica “ideologia Gender”.

Con un liceo artistico abbiamo effettuato incontri finalizzati alla realizzazione di un’opera d’arte che è stata poi donata al reparto malattie infettive dell’ospedale di Pistoia.

La cosa che ci riempie di soddisfazione è che all’inizio venivamo chiamat3 dall3 ragazz3 durante le autogestioni; ora, invece, sono sempre più insegnanti e dirigenti delle scuole che richiedono i nostri incontri. Evidentemente si sono res3 conto della serietà, dell’impegno e anche della nostra preparazione, che non lascia nulla al caso.


Quando vai nelle scuole dici di essere una persona che vive con HIV?

Non ho problemi a dirlo, ma non lo dico necessariamente. Non credo che sia l’HIV il fattore che mi identifica. Lo dico se serve al dialogo, a volte lo dico a fine incontro. Spesso invece porto i dati delle nuove diagnosi e l3 ragazz3 restano stupit3 di quanto ancora l’HIV sia diffuso e di quanto poco se ne parli.


Vuoi raccontare un’esperienza che ti ha colpito?

L’esperienza è stata raccontata da un ragazzo, uno studente, durante un nostro incontro. Insieme al suo partner decide di fare un test rapido durante un evento in piazza in occasione del 1 dicembre. Fa il test quasi per scherzo, portandosi una bottiglia da aprire alla fine, per festeggiare il risultato e invece purtroppo la bottiglia è rimasta chiusa perché il test è risultato reattivo. E’ stato un racconto molto forte, ma, al tempo stesso, ha fatto capire a tutt3 che iniziando subito la terapia, nell’arco di tre mesi ha azzerato la viremia e conduce una vita come tutt3 l3 altr3.


Cosa miglioreresti?

Mi piacerebbe una maggiore apertura da parte delle Istituzioni e in particolare dalla scuola verso il mondo associativo, e non parlo solamente di Arcigay. Spesso il contatto è lasciato all’iniziativa del singolo docente o dei ragazzi e delle ragazze che ci coinvolgono. 

Ma ne abbiamo incontrati anche di coraggiosi, che, perfino a costo di avere degli scontri, hanno voluto “metterci la faccia”. D’altra parte, i nostri messaggi, da un punto di vista scientifico sono inattaccabili.


Ovviamente, queste attività sono tutte a titolo gratuito…

Certo, che domanda! Non le facciamo gratis, le facciamo a rimessa!