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6 MODI PER SCONFIGGERE LA SIEROFOBIA

La sierofobia è la discriminazione verso le persone che vivono con HIV. Ecco sei strumenti per contrastarla.

La sierofobia racconta di una paura che diventa tabù, di un pregiudizio che diventa stigma. A volte si punta il dito per esorcizzare l’eventualità di contrarre il virus, altre ci si considera invincibili. In entrambi i casi la sierofobia non nuoce solo alle persone HIV positive ma scoraggia sempre anche prevenzione e accesso al test. 

L’HIV si trasmette soltanto attraverso sperma, liquidi vaginali, sangue e latte materno. L’orientamento o l’identità di genere di una persona non incidono sull’esposizione al virus, A NESSUN VIRUS. Quello che fa la differenza sono i comportamenti e le pratiche di safer sex che si scelgono. Per questo conoscerle è così importante!


Vediamo 6 strumenti preziosi per contrastare la sierofobia che ci circonda:


#UequalsU

Le persone che vivono con HIV e seguono con successo la terapia NON trasmettono l’infezione ai partner sessuali. In caso cioè di rapporti sessuali non protetti da condom il rischio è ZERO. A proteggere basta la terapia assunta dalla persona HIV positiva! Questa rivoluzione nel mondo è raccontata da #uequalsu, che sta per “Undetectable equals Untrasmittable” ovvero Positivə ma non Infettivə, una delle leve più potenti che abbiamo oggi per sollevare lo stigma.

** Qualora una persona, per scarsità di accesso ai servizi per la salute o qualunque ragione, non raggiunga lo stesso successo terapeutico la sierofobia resta una discriminazione inaccettabile, che lede i diritti, la dignità, la salute e le relazioni umane di quella persona. 


La visibilità

Il diritto alla privacy è una delle battaglie centrali dell’attivismo HIV. Fin quando ci saranno discriminazioni sulla base dello stato sierologico, nella vita lavorativa come in quella privata e socioaffettiva, il diritto a non dichiarare il proprio status e a non subire outing garantisce la qualità della vita delle persone che vivono con HIV. Allo stesso tempo le lotte dei movimenti LGBTQIA+ raccontano bene il potere rivoluzionario dei coming out.

Per chi può, o semplicemente se la sente, il coming out sierologico è un’enorme risorsa, una bomba libera tuttə.


L’ascolto

Da decenni il racconto dell’HIV sui media è sensazionalista, razzista, pietista e omofobo. Se messa al centro della narrazione invece, la voce di chi vive con HIV genera empatia e contrasta la disinformazione. Amplificarla significa amplificare consapevolezza. 

L’ascolto è importante anche se sei tu a vivere con HIV! Come per l’omofobia introiettata, anche la sierofobia interiorizzata può incidere sull’autostima, portare depressione, isolamento, sensi di colpa o vergogna.

Non sei solə: oggi esistono molti gruppi di autoaiuto online e in presenza e altrettanti percorsi di supporto psicologico per emanciparsi dallo stigma.


Aggiornarsi

Scienza e ricerca continuano a fare passi da gigante. Oggi esistono le terapie pre e post esposizione PrEP e PEP, è possibile portare avanti un progetto di genitorialità in serenità anche vivendo con HIV, il rischio trasmissione per le coppie sierodiscordanti grazie alle terapie non è più “prossimo allo zero” ma è riconosciuto dalla comunità medica come inesistente, si perfezionano le terapie a rilascio prolungato, avanza la ricerca sull’allattamento e molto ancora.

Non affidarsi solo a conoscenze pregresse ma tenersi aggiornatə sugli strumenti di cura e prevenzione è una fondamentale abitudine di cura di sé e della propria salute.


La solidarietà attiva

La responsabilità di un mondo libero da HIV e stigma appartiene a tuttə. Non tuttə però abbiamo gli stessi strumenti per cambiare le cose. Quando la sierofobia ad esempio relega nell’ombra chi vive con HIV essere buonə alleatə significa non utilizzare un linguaggio sierofobico e giudicante, non rimanere indifferenti di fronte a episodi di discriminazione ma il più delle volte anche soltanto rompere il silenzio.

Lo stigma dell’HIV è così pervasivo che a volte si teme semplicemente di essere associatə al tema. Condividere sui social un contenuto come questo ad esempio è un modo attivo per combattere la sierofobia e ribadire che sierocoinvoltə lo siamo tuttə.


L’attivismo sierocoinvolto

La sierofobia è un fenomeno sociale e culturale. L’impegno di ciascuno è fondamentale, ma la soluzione a un problema collettivo raramente è alla portata delle singole persone. Abbiamo bisogno di interventi capillari e istituzionali, dell’educazione sessuale e all’affettività nelle scuole, di interventi formativi destinati al personale sanitario e ai giornalisti, di aggiornare il sistema assicurativo che discrimina chi vive con HIV.

La sierofobia, che da sempre si alimenta di sessuofobia e omotransfobia, è un sistema che discrimina anche attraverso l’inazione. Per farlo saltare serve l’attivazione di un’intera comunità sierocoinvolta e sieroconsapevole.


Nella sezione GODI CONSAPEVOLMENTE / HIV & ALTRE IST di Healhty Peers trovi schede dettagliate su HIV e sulle principali infezioni sessualmente trasmissibili. Conoscere i sintomi, le modalità di trasmissione, prevenzione e gestione delle IST aiuta a vivere la sessualità con maggior consapevolezza e libera da stereotipi e condizionamenti.

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